THE PLACE TO

TORINO, ITALIA

2024 - Concorso

Proposta per il Concorso AAA - architetticercasi 2023/2024

NUOVI PAESAGGI URBANI PER NUOVE FORME DI LAVORO E AGGREGAZIONE

L’isolato Sant’Eligio
costituisce un vuoto urbano all’interno del tessutostorico di Torino.
Un non-luogo generato dall’inazione. L’attuale uso di gran parte dell’area come parcheggio pubblico è la testimonianza di come quest’area non sia inclusa nel progetto di una città nuova, contemporanea, fondata su principi di mobilità condivisa, inclusività e sostenibilità ambientale e sociale.

La nostra risposta è una proposta che, sia nel programma sia nella morfologia, vuole essere il manifesto di una nuova città possibile: un tassello fisico di collegamento tra la sfera pubblica e quella privata, tra la città vecchia e la città nuova, tra l’ambiente naturale e il paesaggio urbano.
Sfruttando il ruolo onirico dell’architettura, il progetto disegna un nuovo paesaggio urbano dove le residenze sono costruite sopra un sistema di strutture artificiali che fanno parte di un paesaggio urbano-naturale, fatto di aree verdi, superfici permeabili e interamente lasciato all’uso pubblico e collettivo.

Questi setti in cemento apparentemente complessi, ma costruiti tra i punti di una maglia regolare, diventano elementi di paesaggio e scandiscono uno spazio pubblico privo di “dentro” e “fuori”, dove sia la comunità ristretta delle residenze sia quella allargata del quartiere e della città possano incontrarsi.

Il programma funzionale pensa alla città che sarà, dove il work-from-home diventerà (o è già diventato) regola e non eccezione: sono previsti spazi co-working, una palestra, un asilo, una ciclofficina, un punto ristoro, una ludoteca e diversi spazi aperti per lo sport e l’organizzazione di attività comunitarie.

Il progetto mantiene e rifunzionalizza il basso fabbricato esistente trasformandolo nella sede degli uffici di amministrazione e gestione del complesso e ospitano gli spazi di co-working ad uso dei residenti.
Oltre a neutralizzare l’isolamento che il work-from-home può provocare, creando un luogo in cui non-colleghi possono incontrarsi e riconoscersi tutti i giorni, questo spazio vuole anche ambiziosamente aprirsi al quartiere e alla città sia funzionalmente sia morfologicamente Sarebbe possibile sia affittare una scrivania per i non residenti sia attraversare fisicamente questo spazio condiviso arrivando da Via Bligny, dall’interno del lotto o utilizzando la pista da jogging che percorre l’intera area di progetto.

'The place to' è una proposta ardita e ambiziosa per creare un luogo all'interno del tessuto consolidato di Torino dove fosse effettivamente possibile far convivere bisogni e ambizioni diversi in una possibile nuova città permeabile, pubblica, verde e allineata ai ritmi e alle modalità delle nuove forme di lavoro e aggregazione.

Tutto il livello zero dell’area di intervento rimane rigorosamente pubblico e condiviso.

Il verde e la permeabilità sono gli elementi materiali e immateriali che collegano e disegnano tutto il progetto.
Solo oltre leggere partizioni metalliche che proteggono gli accessi privati delle residenze si trovano gli spazi condivisi ad uso esclusivo dei residenti: la ludoteca, la lavanderia, la terrazza sportiva, le pensiline coperte che collegano i vani scala e i tetti praticabili completamente fruibili, ma protetti con alti parapetti nascosti dalle falde dei tetti.
Questi spazi hanno gerarchie diverse di interazione con lo spazio pubblico. In particolare i 'soppalchi' affacciano completamente sulla grande hall condivisa con la città in cui si trasforma il piano zero.

L’abbassamento del livello centrale
della piazza crea un un filtro immateriale che rende più riservato ed esclusivo l’utilizzo delle funzioni aperte al pubblico che affacciano su di essa: l’asilo e la palestra. Allo stesso livello è prevista anche una ciclofficina ad uso esclusivo per incentivare la mobilità sostenibile.

Le residenze sono costruite sopra strutture artificiali che consentono di liberare ampie aree verdi e spazi pubblici al livello del suolo. I setti in cemento creano un paesaggio urbano-naturale senza confini, stimolando l'incontro tra residenti e cittadini. Il programma include spazi co-working, palestra, asilo, ciclofficina, bar, ludoteca, lavanderia e aree per attività comunitarie.
'The place to' è una proposta di trasformazione radicale per cambiare profondamente il modo in cui pensiamo e viviamo le nostre città.
Uno dei nostri 'progetti onirici' che non smetteremo mai di immaginare e portare avanti

Proposta per il Concorso AAA - architetticercasi 2023/2024
NUOVI PAESAGGI URBANI PER NUOVE FORME DI LAVORO E AGGREGAZIONE

L’isolato Sant’Eligio
costituisce un vuoto urbano all’interno del tessutostorico di Torino.
Un non-luogo generato dall’inazione. L’attuale uso di gran parte dell’area come parcheggio pubblico è la testimonianza di come quest’area non sia inclusa nel progetto di una città nuova, contemporanea, fondata su principi di mobilità condivisa, inclusività e sostenibilità ambientale e sociale.

La nostra risposta è una proposta che, sia nel programma sia nella morfologia, vuole essere il manifesto di una nuova città possibile: un tassello fisico di collegamento tra la sfera pubblica e quella privata, tra la città vecchia e la città nuova, tra l’ambiente naturale e il paesaggio urbano. Sfruttando il ruolo onirico dell’architettura, il progetto disegna un nuovo paesaggio urbano dove le residenze sono costruite sopra un sistema di strutture artificiali che fanno parte di un paesaggio urbano-naturale, fatto di aree verdi, superfici permeabili e interamente lasciato all’uso pubblico e collettivo.
Questi setti in cemento apparentemente complessi, ma costruiti tra i punti di una maglia regolare, diventano elementi di paesaggio e scandiscono uno spazio pubblico privo di “dentro” e “fuori”, dove sia la comunità ristretta delle residenze sia quella allargata del quartiere e della città possano incontrarsi.

'The place to' è una proposta ardita e ambiziosa per creare un luogo all'interno del tessuto consolidato di Torino dove fosse effettivamente possibile far convivere bisogni e ambizioni diversi in una possibile nuova città permeabile, pubblica, verde e allineata ai ritmi e alle modalità delle nuove forme di lavoro e aggregazione.

Il programma funzionale pensa alla città che sarà, dove il work-from-home diventerà (o è già diventato) regola e non eccezione: sono previsti spazi co-working, una palestra, un asilo, una ciclofficina, un punto ristoro, una ludoteca e diversi spazi aperti per lo sport e l’organizzazione di attività comunitarie.

Il progetto mantiene e rifunzionalizza il basso fabbricato esistente trasformandolo nella sede degli uffici di amministrazione e gestione del complesso e ospitano gli spazi di co-working ad uso dei residenti.

Oltre a neutralizzare l’isolamento che il work-from-home può provocare, creando un luogo in cui non-colleghi possono incontrarsi e riconoscersi tutti i giorni, questo spazio vuole anche ambiziosamente aprirsi al quartiere e alla città sia funzionalmente sia morfologicamente. Sarebbe possibile sia affittare una scrivania per i non residenti sia attraversare fisicamente questo spazio condiviso arrivando da Via Bligny, dall’interno del lotto o utilizzando la pista da jogging che percorre l’intera area di progetto.

Le residenze sono costruite sopra strutture artificiali che consentono di liberare ampie aree verdi e spazi pubblici al livello del suolo. I setti in cemento creano un paesaggio urbano-naturale senza confini, stimolando l'incontro tra residenti e cittadini. Il programma include spazi co-working, palestra, asilo, ciclofficina, bar, ludoteca, lavanderia e aree per attività comunitarie.

Tutto il livello zero dell’area di intervento rimane rigorosamente pubblico e condiviso.
Il verde e la permeabilità sono gli elementi materiali e immateriali che collegano e disegnano tutto il progetto.
Solo oltre leggere partizioni metalliche che proteggono gli accessi privati delle residenze si trovano gli spazi condivisi ad uso esclusivo dei residenti: la ludoteca, la lavanderia, la terrazza sportiva, le pensiline coperte che collegano i vani scala e i tetti praticabili completamente fruibili, ma protetti con alti parapetti nascosti dalle falde dei tetti.

Questi spazi hanno gerarchie diverse di interazione con lo spazio pubblico. In particolare i 'soppalchi' affacciano completamente sulla grande hall condivisa con la città in cui si trasforma il piano zero.
L’abbassamento del livello centrale
della piazza crea un un filtro immateriale che rende più riservato ed esclusivo l’utilizzo delle funzioni aperte al pubblico che affacciano su di essa: l’asilo e la palestra. Allo stesso livello è prevista anche una ciclofficina ad uso esclusivo per incentivare la mobilità sostenibile.

'The place to' è una proposta di trasformazione radicale per cambiare profondamente il modo in cui pensiamo e viviamo le nostre città.
Uno dei nostri 'progetti onirici' che non smetteremo mai di immaginare e portare avanti